Il nuovo album dei Riceboy Sleeps sarà disponibile nelle versioni standard, doppio vinile e box-set decorato contenente un bonus EP. In un’intervista a pitchfork, Jonsi e Alex raccontano come l’album sia nato mentre cucinavano (la zuppa di cocco per esempio…vedi ricetta sotto!) o lavoravano al altre cose. Registrato quasi interamente nell’appartamento dei due a Reykjavik, diversi strumenti quali un pianoforte, chitarre, celeste, un piccolo vibrafono, dei glockenspiel sono serviti a creare i suoni dell’album assieme a rumori campionati provenienti sempre da casa loro. L’ultima canzone dell’album per esempio è ricavata dal suono del mantice di una fisarmonica quando questo viene aperto e chiuso, solo il “respiro” dello strumento e nessuna nota. L’atmosfera pastorale dell’album riflette sicuramente l’umiltà con la quale è stato concepito. Nonostante Jonsi sia famoso in tutto il panorama musicale per possedere una voce unica, nel nuovo lavoro raramente sentiremo questa voce se non nello sfondo. “Non ho mai pensato di cantare in queste canzoni”, dice, “forse dovevo farlo molto di più”. Nonostante questo la traccia migliore è proprio quella in cui Jonsi canta e cioè “Indian summer”, fermo restando il fatto che la scarsa presenza di parti vocali caratterizzi l’intero lavoro e distingua così i Riceboy Sleeps dai Sigur Ros.
Ci sono state anche fonti d’ispirazione parecchio bizzarre. Per “Sleeping Giant” è stata l’immagine di un gigante su una piccola barca galleggiante in mezzo all’oceano, ad ispirare la canzone secondo Jonsi. Per quanto riguarda l’aspetto live invece, non ci sono idee concrete al momento, anche se Alex assicura che il loro sogno sarebbe quello di suonare in una vecchia nave.
Ecco la ricetta del “Thai coconut curry” presa dal libro di ricette che Alex e Jonsi hanno realizzato per parenti e amici l’anno scorso.