L'ultimo film che hai visto

[carlo]

Per me La ragazza del Lago è un gran bel film, niente a che vedere con i morbosi telefilm americani dove gli omicidi vengono fatti vedere e rivedere centinaia di volte. Se vogliamo avvicinarlo a un telefilm è più vicino a "Twin Peaks" che a "CSI". Ed in fondo era anche abbastanza facile indovinare l'assassino.

Sai che invece la prima volta che l'ho visto non c'ero proprio arrivato.Quando l'ho rivisto mi sono saltati all'occhio alcuni paricolari che prima non avevo notato.....però così son capaci tutti no?

[Andy]

La ragazza del lago _di Andrea Molaioli_2oo6
P.S.:...e poi c'è Toni Servillo...

straquoto!!!!

[greenplastic]

SANTA MARADONA (anche se l'ho visto una decina di volte...)

fa troppo ridè. libero de rienzo è un genio assoluto.

straconsigliato.

[carlomatt]

W. Di Oliver Stone, visto ieri sera in tv. Agghiacciante.

[paciuli]

Agghiacciante

in che senso?

[carlomatt]

Beh, si vede che il regista e lo sceneggiatore non amano George W. Bush ma l'agghiacciante sta nel fatto che gli USA per otto anni hanno avuto un presidente ex-alcolista, incapace, fanatico religioso e manovrato dalle lobby delle armi e del petrolio.
Se le cose stanno veramente così oggi il mondo intero tira un sospiro di sollievo.

[paciuli]

Quanto all'ultima frase, ne sono più che convinto del resto, si può pensare quello che si vuole, ma dopo aver visto Farenheit 9/11, Confronting the evidence, e Loose Change... ci si fanno davvero tante domande (e poi si pensa ad altro per non doversi dare delle risposte...)

[carlo]

mi son riguardato, dopo anni:
_alice nel paese delle meraviglie;
_la spada nella roccia;
_zio paperone alla ricerca della lampada perduta.

Non aggiungo commenti ne altro

[RhumOnTheTable]

Beh, si vede che il regista e lo sceneggiatore non amano George W. Bush ma l'agghiacciante sta nel fatto che gli USA per otto anni hanno avuto un presidente ex-alcolista, incapace, fanatico religioso e manovrato dalle lobby delle armi e del petrolio.
Se le cose stanno veramente così oggi il mondo intero tira un sospiro di sollievo.

A me sinceramente non è piaciuto molto, era così palesemente intriso d'odio (giusto) da diventare quasi una macchietta, una caricatura, prestando troppo il fianco alle "vedove di W." e rischiando di essere tacciato per non credibile.
Il fatto è che sono tutte cose vere e che si sanno da tempo, ma messe così non mi hanno colpito.
Forse, anzi sicuramente, è colpa mia che quando si trattano argomenti simili amo più uno svolgimento documentaristico, supportato da prove.
Se vuoi spaventarti davvero, ti consiglio con tutto il cuore Farenheit 9/11, all'interno del quale vedrai il video con la faccia da ebete di Bush nel momento esatto in cui gli sussurrano all'orecchio dell'attentato alle Torri, e tante altre notizie da rimanere di ghiaccio.
Mi raccomando, se non l'hai visto "compralo" assolutamente.

[carlomatt]

Farenheit 9/11 lo vidi al cinema dal quale uscii un pò incazzato. Ma noi siamo italiani ed al confronto dovremmo essere non incazzati, ma imbufaliti

[RhumOnTheTable]

Vero, purtroppo...

[Hekla]

"La città nella nebbia" di Ingmar Bergman (1948)

[Saemund Sigfusson II]

leoni per agnelli ieri sera, bellino

[carlomatt]

"Disaster zone: Vulcano a New York" visto ieri sera su Sky: mi sono messo a vederlo perchè già dal titolo prometteva di essere un film brutto come pochi, un disaster movie che non si reggeva in piedi, una storia credibile come una promessa elettorale, una recitazione al livello degli spettacolini dei villaggi vacanza, effetti speciali da film di fantascienza giapponese anni '50, finale scontatissimo. E poi ha dei picchi di umorismo involontario veramente pregevoli. Questo film entra di diritto nella mia personale classifica delle peggiori pellicole di sempre.

[Hekla]

"Little Miss Sunshine"

Se il film ha disatteso qualche mia aspettativa, credo sia dovuto principalmente ad alcune recensioni, forse eccessivamente entusiastiche, che mi era capitato di leggere; detto questo e messe da parte le aspettative, il film è assolutamente gradevole, ben costruito e incentrato su un concetto a me molto caro come la cultura della sconfitta, non intesa come resa, ma come accettazione dei propi limiti: riconoscerli ed attraverso di essi cercare un personale percorso di crescita...