Mùm: Sing Along To Songs You Don’t Know + Intervista IL DISCO
I Mùm tornano alla Morr. L'etichetta con cui avevano esordito con Yesterday Was Dramatic - Today Is OK. E il loro ultimo album Sing Along to Songs You Don’t Know suona quasi come un secondo inizio. Il solco è quello dei Sigur Ròs, ma sarebbe anche difficile il contrario. Del resto c’è un comune background ed è anche inutile allontanarsi da un buon solco tanto per farlo. Ma se diverse sono le analogie con la direzione folktronica di Med Sud I Eyrum Vid Spilum Endalaust e anche con il "nostro" Sin Fang Bous. ( Prophecies & Reversed Memories e Kay-ray-ku-ku-ko-kex in questo senso sono esemplari.) i Mùm confermano un loro stile e una loro personalità sonora. Gunnar Örn Tynes (componente di lungo corso della band con Örvar Þóreyjarson Smárason) pare si sia trasferito in una capanna della campagna islandese (di recente in questo tipo di situazioni - Bon Iver insegna - si fanno dei buoni lavori!) e molto del disco è stato registrato lì. Ma buona parte anche in Estonia e Finlandia cercando anche la contaminazione con quelle culture musicali. Il disco è organico nel suo non esserlo. Cori (quello estone Suisapäisa Mixed) glitchéries, tradizioni e filastrocche si alternano in un continuo turbinare pop che nella seconda parte (da Show Me in poi) fornisce gli spunti più interessanti (Blow Your Nose, The Last Shapes Of Never, Illuminated). Spontanei, polifonici, elettronici, intimisiti e a volte insieme scherzosi i Mùm si giocano bene tutte le loro carte: dall'8bit allo xilofono all'ukulele (immancabile) scrivendo un buon nuovo capitolo della musica nordica islandese degli anni zero.
L'INTERVISTA
Rob: Intanto: il vostro tour in Italia. Come sta andando? Örvar: Bene! Abbiamo fatto buoni concerti e il più delle volte in posti che ci sono piaciuti.
Rob: Come cambia il vostro approccio dall’album al live? Örvar: L'approccio è molto diverso. Quando registriamo un disco, e quindi lavoriamo traccia per traccia, ci concentriamo molto sui dettagli della singola parte. Invece dal vivo suoniamo, ovviamente, tutti insieme e in questi ultimi concerti eravamo sei, sette persone sul palco. Inoltre ognuno dei musicisti è sempre libero di suonare ciò che sente in quel momento, diciamo di improvvisare, soprattutto negli arrangiamenti. Non c'è soltanto un modo per suonare una nostra canzone.
Rob: Beh, ciò significa che c'è una grande fiducia tra voi... Örvar: Assolutamente. Possiamo farlo perché ci fidiamo l'un l'altro come musicisti.
Rob: Ti faccio questa domanda perché avete subito alcuni cambi di formazione, e mi chiedevo questo come influisse sul feeling generale della band...Örvar: Per noi è positivo. Per esempio, proprio la scorsa settimana abbiamo deciso che per la settimana a venire cambieremo cinque volte formazione! Quindi direi che non viviamo questa situazione come un problema. Sai, è anche per necessità, perché tutti i membri sono anche impegnati in altre progetti, qualcuno studia, etc. quindi dobbiamo essere molto flessibili.
Rob: A proposito di altri progetti so che hai pubblicato un libro recentemente, e che ci sarà tra l'altro la presentazione questa sera in un locale qui a Torino. Al riguardo ho letto in un’ intervista che hai dichiarato che il tuo approccio all'arte è molto “non-intellettuale”. In che modo? Örvar: Direi che è istintivo. È un po' come se mi “arrendessi” a quello che sto facendo, cercando di non analizzare mai troppo. Anzi, direi che con difficoltà riesco a vestire i panni di uno che analizza quello che faccio.
Rob: Tornando all’album. In che modo lo avete registrato e con quali software audio? Örvar: Solitamente usiamo Ableton Live nella fase di pre-produzione, e anche questa volta è andata così, sono ormai dieci anni che collaboriamo con loro. Per registrare invece usiamo anche Pro Tools. Ce lo portiamo dietro dove andiamo, anche perché non registriamo sempre in studio. Per questo album abbiamo fatto delle sessioni in Estonia, in studio, ma abbiamo pure registrato nella casa di campagna dei genitori di Gunnar in Finlandia, dovunque siamo stati!
Rob: Pensi che questo approccio alla registrazione influenzi anche la vostra musica? Örvar: Certo! Rende le cose sempre interessanti, un po' lo stesso discorso che facevamo prima riguardo a cambiare la formazione: ti obbliga a chiederti sempre dove stai andando, e rende la vita stessa interessante…
Rob: La componente vocale nel vostro ultimo disco è molto grande. Che ci dici al riguardo? Örvar: Negli ultimi anni, anche facendo delle considerazioni sulla musica che ascoltavo, mi sono reso conto che amo la voce, e amo cantare! Ed è successo che nel disco ci siano molto cori. Abbiamo collaborato con un coro in Estonia e uno in Lettonia, con cui abbiamo registrato delle canzoni che non sono ancora state pubblicate, ma che credo lo saranno presto.
Rob: Con le voci sono le melodie in primo piano nel disco...sapresti dire come si fa a comporre una buona melodia? Örvar: Non ne ho proprio idea! Sai a volte capita che esca fuori suonando, ma altre volte è semplicemente qualcosa dentro la mia testa che canta. Anche questo per me è un processo decisamente spontaneo... “it's just about closing your eyes and letting things flow”.
Sto ascoltando in questo momento green grass... bellissima,me li studierò per bene,Mi avevano già incuriosito qualche tempo fa ma non li avevo mai approfonditi...provvedo subito...
anche a me piacciono molto, ma da summer make good non li ritrovo più... hanno perso qualcosa... anche io speravo che Sing along segnasse un ritorno alle origini, invece niente... peccato. comunque continuo ad apprezzare molto i loro dischi, a livello di artwork soprattutto. Sing along non l'ho ancora comprato, ma le limited di summer make good e go go smear (soprattutto la prima) sono davvero notevoli.
volo silente* ha scritto:anche a me piacciono molto, ma da summer make good non li ritrovo più... hanno perso qualcosa... comunque continuo ad apprezzare molto i loro dischi, a livello di artwork soprattutto.
Ti quoto e approvo nella prima parte, la seconda (e da esteta ti capisco molto bene) la trovo un po' fuorviante.. intendo, non è l'artwork a fare un cd. Cioè Sing along per me è un brutto cd, artwork a parte. Mentre Summer è un capolavoro, artwork compreso.
Per tutti gli amanti dei primi Múm (io mi metto tra questi), il 1° giugno esce una compilation intitolata "Early Birds contenente inediti e rarità ripescate per l'occasione o risalenti al periodo 1998-2000 quando Gunnar e Örvar hanno incontrato le gemelle Kristín e Gyða e hanno deciso di formare il gruppo.
Tracklisting
1 Bak Þitt Er Sem Rennibraut 2 Póst Póstmaður 3 Gingúrt 4 Glerbrot - Previously Lost 5 Hvernig Á Að Særa Vini Sína - Previously Unreleased 6 Bak Þitt Er Sem Rennibraut - Bústadavegur Er Fáviti Megamix Eftir Músíkvat 7 Insert Coin - Bjarne Riis Arcade Game Mjiks Eftir Múm 8 Loksins Erum Við Engin - Natturuoperan Song 9 Náttúrúbúrú 10 0,000Orð ♪ 11 Lalalala Blái Hnötturinn 12 Múm Spilar La La La 13 Hufeland 14 Volkspark Friedrichshain 15 Enginn Vildi Hlusta Á Fiðlunginn, Því Strengir Hans Vóru Slitnir - Getiði Ekki Verið Góð Við Mömmu Okkar?
"Avete del pollo fritto?" "Il pollo fritto più buono dell'Illinois!" "Mi porti quattro polli fritti e una coca." "Petti di pollo o cosce di pollo?" "Quattro polli fritti e una coca."
I Mum sono ad Arco (TN) il 24 AGOSTO 2012 ore 21.30 in occasione della rassegna CONTEMPORANEA - ÍSLAND. I Mum saranno inoltre presenti il 23 agosto alle ore 21.30 alla conferenza pubblica "appartenenza" all' Auditorium Palazzo dei Panni, Arco (Tn).
appartenenza (belonging) 23.08.2012 ore 21.30 Auditorium Palazzo dei Panni, Arco (Tn) Conferenza pubblica con i Múm, Ragnar Axelsson, Giuliana Andreotti (Università degli Studi di Trento) Silvia Rizzi (Admira, Milano) Moderatore: Andrea Morandi (giornalista)
Purtroppo non riesco a far incastrare gli impegni e a vedermi i Mum, comunque venerdì 24 pomeriggio sarò a vedere la mostra, se c'è qualcuno faccia un fischio... Alla sera però dovrò essere sempre in Trentino ma più in su, non farei a tempo, che nervi.
"I Sigur Rós? dei Vangelis per tardoliceali." (cit)
Quelli dei Sigur Rós non sono concerti, sono esperienze ultrasensoriali mistiche.