da volo silente* » mar apr 06, 2010 6:17 pm
OOOPS, nel mio vagabondare mi sono accorto solo ora di questa discussione... che ancora è una non diusssione in effetti... quindi lo inauguro con la mia poesia preferita di Saramago.
Non dirò:
che il silenzio mi soffoca e imbavaglia.
Zitto io sto e zitto me ne resto:
la lingua che io parlo è di altra razza.
Si ammucchiano parole logorate,
ristagnano, cisterna d'acque morte,
amare pene in limo trasformate
melma fangosa con radici torte.
Non dirò:
che proprio non son degne neppur d'essere dette,
parole inette a dire quanto so
qui nel rifugio in cui non mi conoscono.
Non solo limo o melma si trascinano,
non solo bestie, morti, ansie galleggiano,
turgidi frutti in grappoli s'intrecciano
nel nero pozzo dove dita affiorano.
Dirò solo,
arcignamente solitario e muto,
che chi ha taciuto quanto io ho taciuto
non può morire senza dire tutto.
ps. ma insomma, sono il solo ad aver letto qualcosa di saramago?!? su su, fatevi sentire con commenti e impressioni!
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