La Parlophone Records é lieta di annunciare la pubblicazione di “Go”, un album brillante, gioioso e privo di paura di Jón Thor Birgisson, meglio conosciuto come Jónsi, il cantante dei Sigur Rós.
La scelta di fare un disco da solo é venuta fuori come soluzione al “problema” di un certo numero di canzoni che Jónsi aveva scritto e che non si adattavano bene al contesto Sigur Rós. Una prima parte di questo materiale ha già visto la luce nel 2009 con l’uscita di un disco dal nome “Riceboy Sleeps”, un album strumentale realizzato insieme al compagno di Jónsi, Alex Somers. “Go” é però tutta un’altra cosa. Estatico, drammatico, vivo, porta stampata a chiare lettere la firma vocale di Jónsi e consta prevalentemente di canzoni scritte in inglese.
Quando ha cominciato a lavorare su “Go”, Jónsi pensava inizialmente di fare un disco acustico, di basso profilo, fino a quando, per dirla con le sue stesse parole, “da qualche parte lungo il percorso é come esploso”. L’esplosione é sfociata in puri fuochi d’artificio uditivi. Non prettamente pop, né rock, folk, ambient o elettronico, “Go” abbraccia tutti questi generi per creare una gamma musicale in espansione portata in vita da Jónsi e da un certo numero di collaboratori-spiriti liberi. Il primo tra questi é Nico Muhly, il protégé di Philip Glass noto per il suo lavoro con Björk, Antony & The Johnsons, Bonnie “Prince” Billy e Grizzly Bear. Nico ha arrangiato tutte le canzoni di “Go”, portando archi, ottoni e strumenti a fiato a danzare giocosamente attorno ad un eccentrico pianoforte.
Se si aggiunge a questo mix il genio delle percussioni Samuli Kosminen, la cui originale arte alla batteria arricchisce molte delle canzoni, si ha un panorama sonoro che ha ben poco a che fare con qualsiasi altra cosa in circolazione oggi, e che esplode dagli amplificatori con pura felicità e meraviglia, a occhi spalancati e impaziente di essere ascoltato.
“Go” completa il viaggio personale di Jónsi al di fuori dei monoliti sonori senza parole e quasi brutali dell’album senza titolo () dei Sigur Rós, ed é un coraggioso passo oltre il pop di “Hoppipolla” o l’assalto delle percussioni di “Gobbledigook”.
Sopra tutto sta la voce di Jónsi, che mai é stata più incisiva e arrangiata in modo da togliere il fiato: un momento spettrale e il momento dopo piena e meravigliosamente calda, altre volte lanciata in incursioni di inventiva talmente pazze da fare girare la testa. In effetti, “Go” é una delle raccolte più gioiose che vi capiterà di ascoltare. E’ un album che ha il suono di un artista completamente unico, che fa esattamente quello che gli pare, e dal creatore della musica più inventiva ed evocativa di questo decennio non ci aspetteremmo niente di meno.
Coprodotto da Jónsi, Alex Somers e Peter Katis (Interpol), e registrato tra il suo studio di casa di Reykjavik e quello di Peter Tarquin in Connecticut nella primavera del 2009, l’album é stato mixato da Tom Elmhirst presso i Metropolis Studios di Londra.
Jónsi soffierà vita su queste canzoni durante un lungo tour mondiale previsto per il 2010.