da Fljotavik » gio lug 23, 2009 7:32 pm
Dimenticavo...sempre da "Rumore":
Tutto ebbe inizio da un ragazzo in ristrettezze economiche, che viveva cibandosi di solo riso e dormiva molto. Riceboy è il nomignolo che Jonsi affibiò al suo fidanzato Alex, all’inizio della loro relazione. Mentre Alex dormiva, un giorno, Jonsi scrisse una canzone, che di lì a qualche tempo avrebbe dato il nome a un progetto poliartistico e in continua trasformazione. L’elegia di un’unione spirituale, fisica e artistica sarebbe presto diventata un libro di immagini pure ed eteree, illustrazioni e fotografie, uscito soltanto in Islanda nel 2004 in mille copie numerate. Di lì a poco le immagini avrebbero preso vita e acquisito movimento viaggiando fra i circuiti artistici di mezzo mondo. Inevitabilmente, il ragazzo amante del riso e del sonno si sarebbe trasformato da immagine animata in suono. Quando parlano della loro arte, Jonsi e Alex sono elusivi come le loro immagini e la loro musica.
“Quando abbiamo iniziato a convivere”, raccontano in un’intervista, “Fare arte insieme era una naturale estensione della nostra relazione. Avevamo molto tempo per disegnare e dipingere. Entrambi, già da prima, amavamo molto gli alberi, i vecchi libri e le vecchie fotografie. Non c’è un motivo particolare dietro tutto questo.”
Si può dire che l’estetica dei Riceboy Sleeps sia quella dei boschi: “Le foreste sono per noi i luoghi più magici che esistano. Sono piene di vita e il suono del vento è la cosa più bella che esiste in natura”.
Tuttavia, non è solo la solidità degli alberi. Non esiste un’idea concreta dietro l’arte di Jonsi e Alex, ma una sorta di epifania luminosa. Un colore denaturato che è stato il motore di quello che poi si è trasformato in musica: “L’unica cosa che mi viene in mente”, racconta Alex, “è che Jonsi e io lo scorso anno ci siamo innamorati dell’azzurro. Non so perché, ma quando abbiamo visto l’azzurro di alcune barche armeggiate nel porto abbiamo subito pensato che quel colore ci ricordava un sentimento sbiadito.”
“L’azzurro pallido”, aggiunge Jonsi, “è semplicemente dolce e puro”. Come i sogni di un ragazzo che dorme dopo aver mangiato del riso.
Oh thou that bowest thy ecstatic face