Hjarta mannsins - Jón Kalman Stefánsson

[Omar zandelli]

“L’uomo è nato per amare, ecco quant’è semplice il fondamento dell’esistenza. Per questo il cuore batte, questa strana bussola, grazie a lui ci orientiamo tra le nebbie più fitte, a causa sua ci smarriamo e moriamo in pieno sole.”


E' uscito da un paio di giorni (in Italia uscirà domani) "Il cuore dell'uomo", terzo capitolo della famosa trilogia dello scrittore Jón Kalman Stefánsson, il massimo autore islandese contemporaneo. Edito ovviamente da Iperborea, dopo "Paradiso e inferno" (2011) e "La tristezza degli angeli" (2012), questo dovrebbe essere l'atto conclusivo di questa malinconica storia, che vede come protagonista "il ragazzo", convinto che "Bisogna vivere come le stelle, bisogna vivere per vincere la morte, è l’unica cosa che sappiamo....”. Ecco in breve la trama:

"Il ragazzo si risveglia in uno sperduto fiordo nel nord dell’Islanda. Il mare gli ha strappato l’unico amico, i ghiacci l’hanno inghiottito fino alle soglie della morte, ma a richiamarlo alla vita sono degli occhi verdi e dei capelli rossi. È la giovane Álfheiður che lo cura ogni giorno prima che il destino lo riporti al Villaggio, a una piccola comunità di pescatori impegnata in una quotidiana lotta per la sopravvivenza, alla locanda del capitano cieco che gli apre le porte della letteratura e della conoscenza. E mentre il cuore continua a inseguire quei capelli rossi “oltre le montagne del mondo”, la sua perenne ricerca del senso più alto della vita diventa un viaggio iniziatico attraverso l’amore, da quello libero della ribelle Geirþrúður a quello dominatore della capricciosa Ragnheiður, a quello che guarisce il dolore di Rakel, nato dalla poesia di una lettera. Perché le parole possono dare corpo ai sogni, cambiare un destino, elevarci sopra il tempo. Ed è il potere delle parole e dell’animo umano contro gli abissi bui dell’esistenza a illuminare ogni pagina di questo romanzo. "


"Siamo a bordo di una barca che fa acqua, e con le nostre reti marce cerchiamo di prendere le stelle"

Consiglio a tutti di leggerlo.

“forse semplicemente ci trasformeremo in musica......”

[Omar zandelli]

E' grazie a "La tristezza degli angeli" che ho iniziato ad amare per davvero i Sigur ros.

[Fljotavik]

Omar era meglio inserirlo nella sezione Islanda ma va bene lo stesso. Grazie

[Omar zandelli]

Giusto, ma fa parte della letteratura.

[Omar zandelli]

L'ho finito di leggere ieri.
E' la parte conclusiva della trilogia, e mi aspettavo di meglio...
Comunque il modo di scrivere di Kalman è unico e inimitabile...

[etneiN]

In effetti non mi sono mai informato sulla letteratura islandese. Non mai letto neanche una poesia di Steindór Andersen... Ivan vergognati

Mi si è aperto un mondo: in Islanda scrivono anche libri. Ahahah

Bene, messo in lista.

[Omar zandelli]

Se vuoi leggere questa trilogia vai in ordine....inizia con "Paradiso e inferno" se vuoi.

[etneiN]

Se è una trilogia mi pare un po' logico che la legga in ordine...
Ma è una trilogia che ha un filo che collega tutti e tre i romanzi o sono una trilogia di tre storie diverse l'una dall'altra?

[Omar zandelli]

Se è una trilogia mi pare un po' logico che la legga in ordine...
Ma è una trilogia che ha un filo che collega tutti e tre i romanzi o sono una trilogia di tre storie diverse l'una dall'altra?

L'ordine della trilogia è:
1-"Paradiso e inferno"
2-"La tristezza degli angeli"
3-"Il cuore dell'uomo"

Ha un filo che li collega tutti. A me piace il suo modo di scrivere perchè i suoi romanzi non sono solo per passare il tempo...

Io ho letto per primo "La tristezza degli angeli"....l'ho scoperto quando l'ho finito che fa parte di una trilogia....infatti alcune cose non le capivo..

"La tristezza degli angeli" è quello che mi è garbato di più...mai letto un libro più malinconico.
Leggendoli ho accresciuto l'amore per l'islanda.

[Fredjonsi]

Ce ne sono parecchi di scrittori in Islanda ho visto, comunque i nordici in generale hanno una bellissima emotività e questo li induce ad avere talento in musica, letteratura, ecc... adesso sto leggendo "L'analfabeta che sapeva contare"
dello svedese Johansson (mi pare).

Comunque mi pare di aver capito che gli islandesi (300.000 o poco più) fanno tre lavori in tutto: pescatori... musicisti e scrittori.

[Omar zandelli]

i nordici in generale hanno una bellissima emotività e questo li induce ad avere talento in musica, letteratura, ecc...

Giusto...concordo