Conoscete questa poetessa? penso che meriti davvero, se non altro per non far sprofondare la memoria di altri geni nei meandri del torpore culturale odierno, scrittrice e poetessa norvegese, visse sotto il triste periodo dell'olocausto.
Una vita tormentata dalla follia e dalla schizofrenia in seguito alla perdita della sua compagna morta nei campi di concentramento. Uno stile crudo e violento, ma allostesso tempo tremendamente romantico e malinconico; in lei si può sentire la rabbia, il tormento, la rassegnazione ad un mondo e ad una vita che non lascia scampo, la perdita, e il dolore, sono questi i temi chiave della sua opera. Una vita che ricorda quella di Antoin Artaud, segnata da "cure" atroci in manicomi altrettanto orribili.
Non mi resta che invitarvi alla lettura di qualche sua opera, premetto che sarà davvero difficile reperire qualcosa su di essa in quanto essendo letteratura scandinava, l'inciviltà italiana non permette un simile "lusso".
Anyway, buona ricerca
vi posto una sua poesia tradotta..
Gunvor Homfo - Incontro
Un momento così della sera umida di pioggia
senti che è lei,
un'amica ebrea che hanno ucciso,
il cui cadavere hanno bruciato
assieme a quello di mille altri.
Acre s'alza l'odore della bassa marea.
Il lamento degli uccelli si placa.
Il riso lontano di qualcuno nel crepuscolo...
Le voci risuonano così miti
Come se avessero la notte in sè.
Sai solo che lei è qui
e la vedi senza vedere
e senti lo sguardo castano
posarsi freddo come la neve
sul tuo dolore senza rimedio.
E il tuo bisogno di urlare,
infuriarti, piangere e pregare,
come fa un bambino
per averla vinta,
tutto ciò che hai serbato con dolore,
si scioglie sotto quello sguardo.
Senti la voce morbida,
come la sentisti l'ultima volta,
domandare senza lamento,
pacata e stranamente triste:
Perché non dovremmo soffrire
se c'è così tanto dolore?